lunedì 10 giugno 2013

Pere Gimferrer

APRILE

Nel canto dei coralli,
nel fulgore della marina,
la luce è disciplina,
deliquio d’acqua nei canali.

Né sonaglio, né destriero
nella luce della notte equina:
nel buio il bosco s’ostina
dall’acquamarina al sonnifero.

Estremi: ganga e minerale,
l’oro che diffida, muto,
il tumulto dell’oro codardo;

spunta il verde mattinale;
la luce s’incunea nel prato;
il cuore vuole vivere, ma è tardi.


Traduzione di Francesco Dalessandro

Da La llum/La luz, Ediciones Península, 1992

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