mercoledì 13 agosto 2014

Gino Scartaghiande

SULLA TOMBA DEL PETRARCA


Ricordo la tua arca lontana
fumigante al chiarore d’una chiara
chiesa; e il paese tra ombrosi colli
e il silenzio d'intorno della tua casa.

E come noi fanciulli ci apprestavamo
a quel tuo simulacro, quasi la cava
pietra e le ossa vedute s’erano
che rimandavano in fievoli echi

le nostre voci; spaziava entro di essa
e su l’aperto luogo la comitiva
allegra dei compagni e fu già sera

su per le mura rossastre l’edera
gli ultimi raggi d’un sole infiamma
de la memoria tua che s’invola.

Da Oggetto e circostanza, raccolta in via di pubblicazione

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