venerdì 19 settembre 2014

E. E. Cummings

LEI, IN GREMBO A CAVALCIONI

                            lei, in grembo a cavalcioni,
mi s’incardina (io ognuno dei capezzoli eccitati 
succhio) e, piegandosi, coi soli polpastrelli 
alle labbra d’amore porta l’Ospite affamato 
al Quale (giusto ora che lei prende a sedersi, 
a poco a poco rilasciando il dolce peso) 
Oh, come si stringono le calde cosce succose! 
e (istante da istante profondo) mentre il suo
viso guarda, appena vivo, quel magico Festino,
che avido men da meno sparisce – in che stordita 
palpitante accoglienza (via via assottigliato) 
duramente vien meno il mio enorme Invitato! 
fin (proprio quando i ventri si toccano sognanti)
alla più lontana non vista segreta rima d’amore.


Traduzione di Francesco Dalessandro

Da Etcetera: The Unpublished Poems, Liveright, 1983

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