venerdì 9 ottobre 2015

Raffaela Fazio

A QUALE DISTANZA

*

Una sorella
profuma il corredo
si veste di tempo
che arrossa le guance.
È la cadetta.
L’altra si scalza e si consuma
allinea i piedi sul parapetto
si ferma in cima.
Sa che è la prima
a doversi sposare
con te
promessa di tutti consorte
perfetta rima

- “di quanta morte
necessita la vita” -
se la corte è riuscita.


*

A chi si tiene
come un bianco airone
e su una gamba sola
ha il peso della giovinezza
la notizia
della morte ad una soglia
dà la voglia di viaggiare.
A me invece dà l’urgenza
di una prova:
tentare per l’ultima volta
nel più alto più fitto canneto
la cova
di un perdono
come si torna
da lontano
a un fragile segreto.


*

Se sappiamo aspettare
le giuste intemperie
ci arrotonda il tempo
le cime
per farci simili alle prime
ombre che ci hanno abitato
e piegare ogni versante
al ruscellare degli opposti
verso un unico assenso
nella prestabilita
confluenza
di ogni imprevisto.


*

Lasciare la vita
quando tutto è perfetto:
i figli capaci d’amore
il callistemon in fiore
un bacio mai spento
un invito inatteso
il più bello
i piatti ancora unti
scordati nel lavello.


Da L’arte di cadere, Biblioteca dei Leoni, 2015


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