S’ODE
ANCORA IL MARE
Già
da più notti s’ode ancora il mare,
lieve,
su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco
d’una voce chiusa nella mente
che
risale dal tempo; ed anche questo
lamento
assiduo dei gabbiani; forse
d’uccelli
delle torri, che l’aprile
sospinge
verso la pianura. Già
m’eri
vicina tu con quella voce;
ed
io vorrei che pure a te venisse,
ora,
di me un’eco di memoria,
come
quel buio murmure di mare.
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