mercoledì 7 gennaio 2015

William Carlos Williams

RITRATTO DI DONNA A LETTO

Ci sono le mie cose 
ad asciugarsi, nell’angolo:
quella gonna azzurra,
con la camicetta grigia –

Sono stufa di guai!
Solleva le coperte
se mi vuoi,
e vedrai 
gli altri indumenti – 
farebbe freddo stare
con niente addosso!

Non mi va di lavorare
così non ho soldi.
Che vuoi 
farci? 
– e nessun gioiello
(da matti)

Ma ho gli occhi
e una faccia liscia
e questo qui! Guarda
com’è alto!

Cervello e sangue
c’è lì –
mi chiamo Robitza!
Reggiseni
e mutandine
vadano pure al diavolo –
Che m’importa?

I miei due ragazzi? 
– sono in gamba!
Lascia che se ne occupi
qualche ricca signora –
magari andranno bene 
a scuola, o altrimenti
che finiscano per strada –
e il problema è risolto.

Questa casa è vuota,
non è così?
Perciò è mia
perché ne ho bisogno.
Oh, non morrò di fame
finché la bibbia li costringe
a darmi da mangiare.

Se vuoi guai
puoi aiutarmi,
se no lascia perdere –
e il problema è risolto.

Il medico condotto
è un dannato scemo
e tu
vattene pure al diavolo!

Entrando, avresti potuto
chiudere la porta;
fallo adesso che esci.
Sono stanca.


Traduzione di Francesco Dalessandro

Da The collected poems of William Carlos Williams: 1909-1939, New Directions Publishing Corporation, 1991

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