venerdì 29 maggio 2015

Domenico Adriano

A CHI POSSO MIA MADRE ASSOMIGLIARE

A chi posso mia madre assomigliare?
certo, mio caro Saba,
a un albero, a un
infaticabile albero. viva,
viene spesso a trovarmi
in sogno, così alta
irrequieta d’uccelli: la chioma
ampia e folta, i capelli
stretti a cercine.
                                  A furia
di dispensare amore, mia madre
si è trasformata in olmo. mi ricordo
un duro inverno, noi bambini
le mani sulla brace. «l’olmo
sa tutto, sa fare tutto», stormì lei.
«Fa le travi, cesti morbidi
e capaci, fa gli armadi
e i pavimenti». Al suo passo
si allungano i viali, divampa un fuoco
mai visto nei camini.

da Dove Goethe seminò violette, Il Labirinto, 2015 (*)

(*) Il libro si presenta oggi alle ore 18,30 alla Libreria Arion, Palazzo delle Esposizioni, via Milano 15/17, Roma

1 commento:

  1. La poesia ha una particolare bellezza, e la trovo sicuramente suggestiva nell'invito di guardare agli alberi come custodi del tempo e dei cari che l'hanno attraversato sfiorando e abbracciando la nostra anima.
    Un caro saluto
    Francesco

    RispondiElimina