lunedì 3 ottobre 2016

Aleksandr Blok

I DODICI

10.

Oh folleggia l’uragano,
            l’ura – l’uragà!
Non si vede più un cristiano
            a due passi in là!

La neve gira a spirale
ed a colonna risale.

«Domineddio, che tempesta!»
«Pietro! perdi ora la testa?
Ti scampò dalla disdetta
mai l’icona benedetta?
Mi diventi un incosciente:
via, ragiona rettamente.
La tua mano ancor macchiata
è del sangue dell’amata!
Tieni il passo rivoluzionario,
ché non sonnecchia l’avversario!»

            Avanti, in alto i cuori!
                        Urrà, lavoraori!


Traduzione di Renato Poggioli

da I dodici, Einaudi, 1965


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