10.
Oh folleggia l’uragano,
l’ura – l’uragà!
Non si vede più un
cristiano
a due passi in là!
La neve gira a
spirale
ed a colonna
risale.
«Domineddio, che
tempesta!»
«Pietro! perdi ora
la testa?
Ti scampò dalla
disdetta
mai l’icona
benedetta?
Mi diventi un
incosciente:
via, ragiona
rettamente.
La tua mano ancor
macchiata
è del sangue dell’amata!
Tieni il passo
rivoluzionario,
ché non sonnecchia
l’avversario!»
Avanti, in alto i cuori!
Urrà, lavoraori!
Traduzione di Renato Poggioli
da I dodici, Einaudi, 1965
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