lunedì 10 ottobre 2016

Angiolo Silvio Novaro

IO TI VOGLIO FABBRICARE UN CAPANNO

Io ti voglio fabbricare un capanno
di frastagliata verdura
che duri in sua verdezza tutto l’anno,
sorretto da una solida ossatura,
di cinque bei paletti di legname
coloriti di verderame
e rivestiti di frasche odorose,
di forcelle e di viticci,
di graziose volute di ricci
ove il genio mio si scapricci
empiendo i vuoti di ciocche di rose.

Tu poserai là dentro a tempo perso:
vedrai l’anima del silenzio, e attraverso
le foglie e i fiori, un azzurro eguale
rotto solo da qualche frullo d’ale:
e il sole del mio amore scenderà piano
a toccarti la gola e la mano.
Dentro la musica del mio verso
ti distenderai così bene!
Sentirai un felice sangue scorrerti le vene,
e socchiudendo un poco gli occhi mori
numererai sulle dita i tuoi tesori.


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