venerdì 20 ottobre 2017

Mauro Ferrari

SOFFIONE

Sto
      dove il vento uccide all’improvviso:
una folata, e i giorni di paziente crescita
svaniscono ingloriosi; perché a milioni
popoliamo questo campo oltre il quale,
dicono voci ombrose, ossessionanti,
potrebbero a galassie attendere
la stessa fine.
                         Giungono in un polverìo
resti impossibili da decifrare, muti
alle domande su cosa sia quell’altra vita
e questa nostra fine che non ha ragione:
abbiamo colpa d’esser nati in questo vento
e non conoscere altro che radice e terra,
nutrire desideri, provare un fremito
se l’acquazzone porta fresco e nutrimento?
Chiediamo una ragione a terra ed acqua,
il nostro mondo; ed esigiamo una risposta.

da Vedere al buio, puntoacapo, 2017


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