lunedì 28 aprile 2025

Fabio Ciriachi

 CARTOLINA DA VARIGOTTI


                                per Silvia Lagorio

Vede ancora la piazza con le palme
e quella casa dove tutto sembra
diverso e sempre uguale come i muri
scrostati dagli sguardi dei bambini.

Fu lì che imparò la proporzione
distesa sotto il corpo dell’estate
la forza prodigiosa della madre
nell’alternare in cielo luna e sole.

Aprendola alla vita tutti gli anni
seppe tornarci e farne tradizione
da curare coi passi con gli sguardi
che salvano da ladri e da architetti.

Da Pastorizia, Empiria, 2011

venerdì 25 aprile 2025

Fabio Ciriachi

 


LE RAGIONI DEL DOPO



(E ALTRE POESIE PER ALESSANDRO RICCI)






Rigori

Da dove vieni luce del Novanta-
quattro, casa di Sandro, il Mondiale
USA, l’azzurro di Daniela fianco
a fianco mentre Baggio sbagliava il
rigore, ritorni in quest’ottobre di
spaventi e tenti di convincermi
che non loro - passaggi mai passati -
erano il cuore dell’incantamento
ma un’aria quasi donna che ci amava
soffiando tra di noi tutta presente.


Le ragioni del dopo

Un giorno Sandro s’innamorò
del Marai de Le braci, amava chiunque
amasse quel libro, per questo quando
conobbe S. M. – che, interrogata
su Le braci, gli rispose:
“Mi fa pensare al Turgenev
di Padri e figli e anche a Körmendi” –
lui l’amò per sempre, o almeno molto
di più e molto più a lungo
di quanto non l’abbia
riamato lei. Ma chi poteva immaginare
che dietro il suo (di Sandro)
amore per Marai abitasse
quel “15 gennaio 1989: È giunto il momento”
con cui si chiude il diario
di Sandor? E poi il colpo di pistola
del 21 febbraio con cui si chiude
la storia? Né Sandro sapeva
che il 27 agosto dell’anno prima
Sandor aveva scritto – con chiara
disciplina di deluso –
le ragioni del dopo: “Oggi
mi sono mancate molto
la nobiltà e l'eleganza del corpo
di L. Il suo sorriso, la sua voce”.
Ma L. non era S. M. e quando lei,
S. M., lo lasciò, Sandro poté
continuare a vivere, magari
vergognandosi un po’ della propria
incruenta tragedia, magari sognando
un finale alla Sandor o almeno gli stessi
validi motivi
che armarono quella vecchia
mano di non più amato.


Ospedale

Il respiro le voci luce al neon
il corridoio dove passi e passi
come lo passi il tempo come incontri
tutto quello che non hai visto mai?

E quello che già sai come ti aiuta
a sopportare questo tempo nuovo
che non ti lascia diventare vecchio
e benché poco vuole essere tutto?

Da sotto la maschera di ossigeno
hai chiesto della mano di Daniela
hai detto “Sara è brava” e poi “Scusa
se non parlo, mi stanca, parla tu”.

“La mano di Daniela è guarita
la Roma non la comprano i russi
Sara ha pubblicato il suo romanzo”
e poi cose di sesso alla noi maschi.

Spenta la radiolina il silenzio
aveva la voce dell’ossigeno
un lieve sfrigolare sopra il letto
e tu pilota astrale di te stesso.

Con fatica “Vai a casa sei stanco”
mi hai detto. E io “Sandrino, sto sempre
in piedi, qui mi posso riposare”.
Hai chiuso gli occhi ho aperto il taccuino.


Morti parallele

Saremo alberi e aria soltanto
e cielo che colora di notturno
il verde attorno al chiaro dei lampioni
sul prato che ne limita il contorno.

Saremo piante, cellule del legno,
contrasto fra colori, puro sfondo,
atomi della voce quando canta
per decifrare silenziosa il mondo.

Saremo strada di casa accogliente
fanali allineati in doppia fila
banche negozi bar quello che serve
ai vivi che attraversano il presente.


Traghetto per la Sardegna

Sembrava stare lì - col suo viso
da vivo - sul morto allinearsi
dei sedili, e forse diceva,
come fosse proprio lui tornato:
“Non c'è neppure il minimo spessore”
o anche, protetto da un sorriso:
“Deve toccare a noi prima o poi”.
Io, poi, avevo solo guardato
altrove per mettere alla prova
l'incertezza; se Sandro è qui, pensavo,
devo trovare un posto adatto
all'incontro, lo devo preparare
alla mia sventura di troppo amato,
al perdifiato dei delusi
cui non so rinunciare,
ma c'era mare e mare
alle sue spalle, o meglio dietro dove
già non sedeva più nessuno
e nessuna traccia restava dell'amico
né si affacciava ancora il mio stupore
nel credulo fidarsi di una svista
in somiglianza.


Roma

A Trastevere, Ostiense, Salario,
a Monteverde oppure al Nomentano,
a Vigna Clara, Appio, Monte Mario,
a San Lorenzo, Testaccio, Tuscolano,
a Colonna, a Trevi, a Ludovisi,
a Castro Pretorio, al Foro Romano,
anche al Flaminio, Monti, Esquilino,
al Trieste, all’Eur, a San Saba,
al Quadraro, Aurelio, Prenestino,
a Borgo Pio, Magliana, Garbatella,
a San Giovanni come al Laurentino,
a Tor Marancio, Prati, Centocelle,
a Campo Marzio, Celio, Aventino,
a Balduina, Parioli, Tufello,
a San Pietro, Mandrione, Tiburtino,
a Montesacro e sulle consolari,
lungo le mura, sotto gli acquedotti,
a piedi, in autobus, in macchina,
ad ogni ora del giorno e della notte
quante persone che non sono Sandro!

mercoledì 23 aprile 2025

Luigi Cannone

 

LA PERSIANA CHE S’ACCOSTA

Importa l'anima, l'antico inganno
che talvolta ci vive disperato
e tutto compone come migrando
e tutto a questo cielo chiaro sfila.
Sarà un nulla il succedere di noi
nel tempo, la persiana che s'accosta,
l'uccello che s'imbuca tra le piante.
È l'anima che asciuga il temporale.

 

da Il campo di nessuno, Contatti, 2019

lunedì 21 aprile 2025

Luigi Cannone

 

PASSEGGIATA TRA LE VITI


M'attende sulla soglia il mondo vero,
la luce in esso fusa e la distanza
d'un lontano, azzurrissimo abbuiare.
Così scende alla terra l'immutabile
profumo di tempesta e il gelsomino
farsi notte tra i macigni, segreto
lo sbocciare d'un vuoto tra le viti.


da Il campo di nessuno, Contatti, 2019

venerdì 18 aprile 2025

Patrizia Cavalli

  

LA MORTE VORREI AFFRONTARLA AD ARMI PARI

 

La morte vorrei affrontarla ad armi pari

anche se so che infine dovrò perdere,

voglio uno scontro essendo tutta intera,

che non mi prenda di nascosto e lentamente.

 

da Vita meravigliosa, Einaudi, 2020

mercoledì 16 aprile 2025

Patrizia Cavalli

 POTEVA ESSERE PIÙ GRANDE LA MIA VITTORIA

 

Poteva essere più grande la mia vittoria?

Potevano esserci baci più dolci,

parole più appassionate?

Mi lasci tutto, mi regali tutto,

non conosci il mio segreto:

mi apri le porte dei giorni,

delle partenze e dei ritorni,

delle notizie chieste agli amici comuni,

delle visite improvvise, nei teatri,

nei ristoranti, in compagnia

d’altri più belli vistosi disponibili:

persone delle quali chiederai i nomi

e la condizione.

Ah, come crescerà la mia leggenda:

ti arriveranno descrizioni di come

ridevo, di come parlavo: com’ero bella,

quanto ero spiritosa l’altra sera.

Ti ringrazio bionda mia bella:

non sai che regalo mi hai fatto a dirmi:

«Non ti voglio vedere mai più».


da Vita meravigliosa, Einaudi, 2020

lunedì 14 aprile 2025

Patrizia Cavalli

  QUEI GESTI DATI A NOI IN SIGNIFICANZA


Quei gesti dati a noi in significanza

d'amore e di certissimo piacere

tu li trasformi per tiepida ignoranza

in esercizio stanco di mestiere,

e in parodia togliendoti al tuo bene

a me impedisci di gustarne il miele.


da Vita meravigliosa, Einaudi, 2020

venerdì 11 aprile 2025

Anna Cascella Luciani

 E' PRESTO, FA FREDDO


è presto - fa freddo -

ho le finestre chiuse -

non sento il fruscio

che s'alza dal colombo

(va dritto oltre le case

che gli stanno intorno)

ma improvviso il rosa

del mattino si versa

sul vetro che ho

di fronte - allora apro

e da via Otranto fino

al Vaticano irrompe

il colore femmineo

della luce e nella campagna

romana più lontana

si fa chiaro il Soratte

in quella stessa luce

e andrei nei rifugi

montani (camminerei 

sui sassi) - "Vides ut alta

stet nive candidum/Soracte"

scriveva Orazio ma non posso

e per oggi me ne rimango

a Roma esponendo

me stessa agli influssi

del cielo e all'inseguirsi

di ore che verranno - dunque

festeggio il rosa

delicato e prendo fiato

per il durato inverno -


da Tutte le poesie 1973-2009 - Gaffi, 2011

mercoledì 9 aprile 2025

Anna Cascella Luciani

 CON TE


con te 

fare l'amore - mio

corpo mio

signore -


*


Da te

ottener ragione - mio

cuore - mia passione


*


in forma di fiamma

in becco di cigno

in fiotti di vino -

usato in maligno

torpore d'amore -

nei modi più vari

e più cari agli dèi -

ah, mio signore!


*


in un filo d'acqua

per lama


*


ma sì, mi concederò

ad una stanza - metterò

il mio ritratto -

sarà una speranza!


*


c'è

un bellissimo cielo

annuvolato

volano le rondini

Iddio è beato


*


si snocciolano i giorni tutti

uguali,

colossali!


*


al varco

si aspetta la preda -

è ovvio - è banale - è

un caso

così innaturale...


*


in un giardino disegnato

come un labirinto

la morte aspetta come

a Creta - o a Corinto -


*


formica la vita crea

documenti - rari

gli eventi


*


guarda che cielo splendido -

non c'è una sola

luna - azzurro - cobalto -

di prussia - di piuma -


*


c'è quasi un tramonto

stasera - rimbalza sull'afa

costiera un ladro

colore di cielo - chi ama

chi spera?


da Tutte le poesie 1973-2009, Gaffi, Roma 2011



lunedì 7 aprile 2025

Anna Cascella Luciani

 VIAGGIARE PER TORNARE


viaggiare per tornare
ad Itaca – o non
tornarci mai – luogo
nel cuor nascosto –
obsoleto rinvio
d’un desiderio – giglio
di mare in seme
per i mari – preso
da onde – rive costeggia
– isole – lambisce –
arretra – si ferma
– originando a volte
praterie di gigli – narrando
– il seme – del viaggio
compiuto – di quel nucleo
d’essenza che si concreta
in arrivo – in ripartenza –


da Forse un altrove. Ipotesi di viaggio attraverso la poesia, Il Labirinto

venerdì 4 aprile 2025

Marco Caporali

 LETTERA DA CASPERIA



Avevi in corpo la vita
e non avevi abbastanza forza da conservarla.
Non ci sarebbero stati
neppure i passi stenti
né il fiato liberato da una maschera.
Hanno cambiato la disposizione della nostra stanza.
Non resta nulla di quel lato in ombra
da cui si torna alla luce del sole.
Troppo concedevi di te durante il giorno
per non ritrarti al buio in una tua dimora
inaccessibile. Eravamo concordi
a separarci la notte alle porte
perché non entrassero stranieri a disfarci.
Resta comunque indelebile l’impronta del tuo corpo in queste 
                                                                                       /mura,
il calco dove imprimere la forma della tua mancanza.


Da Alla fine del solco, Empiria, 2007

mercoledì 2 aprile 2025

Marco Caporali

 QUANDO S'APRONO INTESE 


Quando s’aprono intese                            

tra le lingue non muta che il suono , 

una quieta confidenza prende corpo 

e parole inaccessibili concedono 

la chiave che ad altri le schiude.


da Il borgo dell'accoglienza, in stampa presso Il Labirinto, Roma 

lunedì 31 marzo 2025

Marco Caporali

 

IL PONTE DEI VENTI


Se assecondi le cose che accadono
la vita non ti esclude
e si ritrae il timore dell’inaspettato.
L’aria che circola fuori le mura
ti stana e libera dall’abituale assedio
e ti fai tramite di storie d’altri
che insieme passano quel valico per compiersi.

Da Alla fine del solco, Empiria, 2007

venerdì 28 marzo 2025

Luca Canali

 INTERNO FAMIGLIARE


La domenica era trascorsa uggiosa, con la voce dell'amico

opaca e svogliata al telefono,e il silenzio di mia moglie

che lasciava cadere le mie timide offerte di colloquio

come fa la donna del luna-park con i bersagli sbagliati.

Avevo provato con il lavoro, ma il sermo familiaris

delle Epistulae di Cicerone, desueto a un traduttore di testi

aulici e il colore sgradevole della cartella che le conteneva in fotocopia,

avevano sbalzato il pensiero alle bandiere innalzate

anno dopo anno sui cantieri dei palazzi ultimati

e ora angosciosi anch'essi, semideserti per la festa

nel crepuscolo di gennaio che zittiva i bambini e gli uccelli.


Ma ecco riportava una folata di vita, riaccendeva la fiamma

degli affetti familiari sopiti la figlia che vive i suoi otto

anni con la diafana serenità di un angelo della luce

in tempi come questi di angeli delle tenebre e di gnomi.

Ha voluto per commento al suo pasto che le narrassi una storia di Ulisse,

e più tardi, entrando fra le coperte, mi ha chiesto notizie delle meduse:

non sapeva che fossero animali, ho aggiunto che ustionano

con il velo lattiginoso la mano protesa a ghermirle;

allora ha chiosato con un errore che l'assembrava a un fraticello dei Fioretti:

"Gesù ha dato ad ognuno la sua difensione".