venerdì 16 novembre 2012

John Keats


PERCHÉ HO RISO STANOTTE? NESSUNA VOCE

Perché ho riso stanotte? Nessuna voce – 
di demone o dio che severo risponda –  
da inferi o cieli di rispondere si degna. 
Così al mio cuore d’uomo mi rivolgo: 
siamo qui, soli e tristi, cuore. Ho riso, 
dico, e perché? O mortale pena! Buio, buio! 
Sempre a gemere, invano interrogando 
cielo, inferno e cuore! Perché ho riso?
Di quest’essere so la scadenza – a estremi 
di gioia fantasia la prolunga; ma vorrei
stanotte che fosse alla fine, e i vessilli 
sgargianti del mondo vedere a brandelli. 
Poesia, fama e bellezza – sono intense; 
ma più intensa è la morte, premio della vita. 

Traduzione di Francesco Dalessandro

Da Poetical Works, edited by H. W. Garrod, Oxford University Press, 1972.

Nessun commento:

Posta un commento