mercoledì 27 novembre 2013

Meeten Nasr

NEL BOSCO
(da una stampa giapponese)

1

Scorre il giovane tempo mentre attendi
che un destino si compia. Forse temi
il tori di quel tempio, lignea porta
verdastra, beffarda o minacciosa,
varco attraente che tutela il nulla.
Ma il grande pruno ti offre protezione,
quasi ti abbraccia. Le dita tue intrecciate
rivelano il tormento dell’attesa
di vederlo apparire. Là, nel vago,
fissi lo sguardo al mare (forse un lago),
volgi le spalle all’astro della notte,
alla dimora serena dei ricordi
più di te solitaria. In questa mossa
scuoti le nere trecce scompigliate
dalle insonni battaglie col guanciale.

2

Sono la prostituta sacra e quindi accetto
sia il carrettiere grasso e indisponente,
sia l’inesperto giovane voglioso.
Una volta – ricordo – mi cercò una donna
vestita da soldato. Passo il giorno
sul letto in dormiveglia ma di notte
sola passeggio ai raggi della luna
e ascolto la risacca sulla spiaggia.
Oltre questo portale è il mio capanno
dove ogni giorno confermo che illusorio
è il piacere del corpo e vuoto tutto
questo stringermi ad altri ed esser stretta.
Ma vicina è già l’alba. Indifferente
a ciò che insegno il nespolo fiorito
attende il sole per offrirmi l’ombra.

3

La mia padrona è incinta. Ben ricordo
che al quarto plenilunio ella sognò
semi rossi di spaccati melograni.
Allora scrisse al principe, suo amante,
che restasse lontano. La risposta
fu l’impronta di un bacio sulla carta.
Sfidando i Kami egli venne e si congiunse
con lei tutta la notte. Ripartendo
donò una veste rossa, fiori, una poesia
arrotolata attorno a un ramo dell’antico
ciliegio protettore. Da quel giorno
si è visto un corpo fluttuare in riva al mare
nelle notti di luna. Un tocco di campana
s’ode talvolta al far dell’alba. Mille gru
si levano allora in volo dagli stagni.


Nota dell'autore. Nel bosco è la traduzione italiana dell'espressione rashomon, titolo di un famoso film del regista Kurosawa.


Da Al traguardo di Malaga, LietoColle, 2009

2 commenti:

  1. Caro Alessandro, grazie per la tua iniziativa poetica. Meeten

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  2. Sono molto contenta del fatto che un poeta del valore di Sebastiano Aglieco abbia dedicato nel suo blog Compitu re vivi la sua acuta attenzione in questi primi di settembre 2015 alla recente antologia del poeta Meeten Nasr, nato a Pesaro da madre sefardita, molto apprezzato anche da Francesco Dalessandro, che tempo fa, come lo si può vedere, riportò sue poesie in questo suo blog. Inoltre ebbi modo di conoscere Meeten qui a Roma il 22 gennaio 2008 alla presentazione presso la libreria Odradek della silloge Atlante del nomade (ricordo perfettamente la data perché ho una sua bella dedica) edita da LietoColle - 2005; relatori furono F.Dalessandro e Domenico Vuoto. Una serata ricca di emozioni e di spunti su cui riflettere. Dunque grazie anche a te, Sebastiano

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