lunedì 16 novembre 2015

Rosa Salvia

UN SOTTILE SCRUTARE


I

Sarà la voce
dei nostri amici morti
o la tramontana
che penetra nelle ossa
e le consuma?


II

Se annotta
se albeggia
rimane in preghiera
il crisantemo.


III

Lucidi specchi
nel tuo tempo di neve
splendevano i ghiaccioli –

Tu li raccoglievi
nel grembo della mano
rossa di freddo:
suono duro della realtà
contro i tuoi candidi, candidi sogni.


IV

Oh, il fiume Basento della tua infanzia
che risali e passi e guadi,
mai lo smarrisci: acqua con acqua
come gabbiani voi due vi cullate!


V

Sul fiume, a sera, scoppia un clamore:
fughe d’ali, pigolii, tremolii d’onde…

Perché tanto trambusto?

Si accende un disco sulle acque nere:
è la luna che s’alza e viene a bere.


VI

Sul fiume c’è una barca:
ha i remi rotti –

scendi…
esplori il relitto…
carezzi ogni fessura
e aspetti
che un gabbiano si posi
dentro il legno cavo
e scaldi in tal modo
quel nido selvaggio.



(segue)

da Dolore dei Sassi, Puntoacapo, 2015

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