ERO
«Tieni in vista
la
fiamma
sulla torre».
Quella preghiera
è soffio che sovrasta
il muggito
le più
nere creste.
Sette stadi
poca acqua
separa le due coste
eppure non ha fine
la
distanza.
Vedetta
a chi ti affidi?
Al flutto al vento
maestri d’incostanza?
Lui venga presto!
Perché mai basta
la notte
alle sue braccia
per fendere le onde
del tuo corpo?
Perché esita a lungo?
Dove quei baci
disordinati
accumulati in fretta?
E se già stanco
prima dell’impresa
si fosse ormai arreso
a un altro letto?
Dicevi «Amare
è quello che mi resta».
Ma il dubbio
ti ha vinta.
La fiaccola
si è spenta.
Grande poesia. Curioso di possedere, compulsare e rileggere questo testo che si preannuncia ricco di piacevoli sorprese
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