venerdì 19 gennaio 2018

Camillo Fonte

LA MEMORIA, 2.

Mia ghiandaia infelice, la memoria,
oggi, ancora una volta ti ritrova,
come sempre, in un’ansia eterna di partenza.

Rosea venne l’aurora
e cancellò le tenebre discrete,
luogo d’amore.

Senza voltarmi, ingrato,
come uccello di transito che il nido
d’una notte non cura, ti lasciavo.

Per troppa furia ti dimenticavo,
isola estrema, amore.
Ora per nuova furia ti ricordo.

da L'isola (inedita)

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