lunedì 17 settembre 2018

Giancarlo Pontiggia


PENSO

1

Osservo con stupore l’azzurro
del dodici luglio sessantotto
da un punto lontano della mente.
Il vento sbatte
sulle sue terrazze assolate;
il cuore nomina
parole straniere.

2

È pallida la lucerna del destino.

Ciò che era è restato? Con pazienza calcolo
i vostri numeri, frazioni
con esponenti infiniti.
Di notte, semisveglio, udivo i passi, le voci
tra le stanze, nei corridoi di una casa
che non si oppone;

e ora vi ripeto che le porte non scricchiolano,
che non sono tornato.

(segue)

da Origini – Poesie 1998-2010, interlinea edizioni, 2015

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