venerdì 14 febbraio 2020

Roberto Pazzi

LA SPERANZA

Meglio non chiamare nessuno,
sentire l'eco della sua voce
dentro la mente libera,
splendida conchiglia morta
dove l'animale fu felice.
Le camere vuote della mente
sanno l'odore della felicità,
asettici giardini
dove ogni ora la memoria
spunta rami ribelli
e tormenta le erbe più alte.
Disordine preme le aiole,
le salva il desiderio
di mantenere la geometria
dell'incontro.
Così la mia vita è tregua
fra opposte volontà,
giardino tentato
che sogna il deserto.

da Un giorno senza sera. Antologia personale di poesia 1966-2019, L a nave di Teseo, 2020



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