venerdì 19 giugno 2020

Francesco Dalessandro


MUSA SPLENDENTE
(da Keats)


Come posso allontanarne il ricordo
dagli occhi che l’hanno posseduta
la mia musa splendente? 
Come posso cancellarne la scia
di cenere e brace dalle dita?
Anche il tatto ha memoria.
Come ucciderla in me
per liberarmi e liberato
tornare alla mia libertà,
quando ancora la bellezza  
mi prendeva ma senza catturarmi?
Come spegnere il mio desiderio
che vuole amarla piegando
la sua forza intellettuale
e divina, oh divina, per me?
Io come potrò, come posso
dimenticarla? Ma non è
più filosofo l’uccello
del mare che col vento
sfiora l’onda, l’acqua che geme.


Cari lettori, causa un trasloco che si protrae, sono privo di tutti i miei libri, i quali sono inscatolati e chiusi in un deposito, chissà dove. La loro assenza non mi consente di variare troppo la programmazione di questo blog. Me ne scuso.


1 commento:

  1. Caro Francesco, non ti rammaricare, finché ci proponi poesie di questa caratura, la lettura del blog è un piacere raro. Un piacere che invoglia a volare come uccelli di mare, che ascoltano le voci delle onde e cercano un isola dove vivere l'emozione.
    Buona giornata

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