venerdì 5 giugno 2020

Rita Iacomino


(SENZA TITOLO)

Ecco che mi vengono in sogno alberi alti come palazzi
stretti dentro cortili, dentro i ricordi di un’infanzia
selvatica e nuda.
Mi vengono in mente
forse mi seguivano con le loro stille
con i loro getti scomposti dentro un’infanzia di gocce,
lacrime d’ambra senza valore.
Si muovono gli alberi, coi loro piedi pesanti di terra, coi loro                                                                                          legni asciutti
ed è tutto un muoversi dentro
tutto un rincorrersi di giardini parlanti.
Ho paura di trovarmi intrappolata nei giardini
in quei giardini chiusi, con alberi giganti e vivi
vivi, in movimento, sussurranti
coi loro gesti scomposti con le loro lacrime d’ambra.


da Cronache dalla sparizione del mondo, poemetto inedito


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