lunedì 31 agosto 2020

José Maria de Herédia

GIASONE E MEDEA

                            a Gustave Moreau

In una quiete incantata, sotto l'ampio fogliame
Della selva, culla di timori antichi,
Un'alba prodigiosa, intorno a loro, ravvivava
Di lacrime una strana e ricca fioritura.

Nell'aria magica dove fluttua un profumo di 
                                                    /veleno,
Con parole lei spargeva un potere di malìa;
L'Eroe nelle belle armi la seguiva
Vibrando lo splendore del glorioso Vello.

Con voli di gemme illuminando i boschi,
Grandi uccelli segnavano le volte fiorite,
E nei laghi d'argento pioveva l'azzurro del cielo.

A loro sorrideva Amore, ma la fatale Sposa
Nel seno si portava il suo furor geloso
E i filtri d'Asia e il padre suo e gli Dèi.

Traduzione di Cosimo Ortesta

da Contrappunto, bimestrale di poesia e arte, Anno VIII n. 6, novembre-dicembre 1984

                                                

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