IL POEMA DEL DESIDERIO
I
su quella prima volta ho scritto tanto
(sulla seconda c’è poco da dire
se non che in quei minuti per venire
uccisi il tempo): non ti chiedo quanto
ricordi tu dell’ora e se il suo incanto
è vivo in te però riesci a capire
il desiderio acceso in me di unire
la mia carne alla tua di starti accanto
e tenendoti nuda tra le braccia
scriverti con la lingua sulla schiena
dalle spalle alla vita il gran poema
del desiderio e seguendo la traccia
del solco tra le natiche baciarti
su quelle labbra rosa poi leccarti
e assaporare in bocca quel tuo frutto
umido caldo e aperto mentre trema?
II
baciarti ogni centimetro di pelle
dal lobo dell’orecchio fino ai piedi
e dall’unghia dell’alluce, che credi?
risalire alla curva delle ascelle
la lingua poi sulle punte gemelle
dei tuoi seni assetata di dolcezza
scivolerebbe mentre la carezza
delle mie dita tra le cosce snelle
si fa leggera e trepida pian piano
diventa più decisa e si permette
di premere ed aprire le tue strette
labbra finché alla lingua la mano
farà posto e guizzando sulla punta
di carne viva che tra loro spunta
sentirà la tua schiena che si flette:
ma così ancora non mi sazierei
III
e così neanche tu saresti ancora
sazia lo so ma la mia lingua ghiotta
dell’aspro miele che sapiente smotta
e lecca tra le labbra eccola ora
aprire con dolcezza la tua strada
al desiderio verso quel tuo centro
che aspetta di sentirmi entrare dentro
nella tua carne languida e bagnata
dove mi muoverò dapprima lento
deciso poi veloce senza tempo
e tu ansimante amore «non fermarti»
sussurrami e saprò che sarai pronta
a ricevermi giù nella profonda
calda dolcezza e alzato per guardarti
accogliermi cadrò nella tua notte
e mi ci muoverò fino alla morte
da Sonetti del nostro adulterio
Chi fosse curioso di notizie su Ludovici e i suoi sonetti è invitato a leggere la nota che lo riguarda in calce al suo post del 21 settembre 2012
Nessun commento:
Posta un commento