lunedì 14 novembre 2022

Alessandro Ricci

 GLI IBIS

 

Lo schiavo sudanese del porto

di Massilia, sfinito dai pesi

e dalla sferza, vede calare

dall’oneraria un mazzo convulso

di ali e becchi nella rete,

e sono atrocemente,

fra le risate della ciurma,

ibis rossi della Nubia.

 

Per gli eleganti horti dei capi

trascinati fin qui.

 

Lui che li vide accendersi

nei canali, e volare sui loti

e le canne in lente

file al crepuscolo, o intuìti

altissimi sulla savana, numi

in quella terra felice.

 

Aveva forse dieci anni.

 

Quella gran polvere all’orizzonte.

Chi diceva antilopi dalla Libia,

invece apparvero le coorti numide

che l’avrebbero preso.


da Tutte le poesie, Europa Edizioni, 2o19

 

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