venerdì 1 agosto 2025

Francesco Paolo Memmo

 

GLI UCCELLI

 

Piove da tanto tempo per tanto ancora

pioverà sulle magnolie sull’erba sull’asfalto

coraggioso s’inerpica sul muro e sì

ce la farà prima o poi il rampicante

getta ponti invita alla salvezza altrui e sì

ce la farà con l’aiuto degli uccelli

in volo

 

Stormo di mezzogiorno sibilo fruscìo

dalle finestre aguzzano l’ingegno (simili

e consimili) provando la dialettica a specchio

metteranno radici a dispetto del pulviscolo

africano moltitudine sfrecciante ad intervalli

infinitesimi l’inverno già alle porte quasi

fosse

 

E finalmente metteranno ordine nel tempo

epilogante che precario incede fremiti

esalando gli uccelli in picchiata per antica

abitudine ma in dedizione totale e che

altro dovrei chiedere che infatti chiedo

dal mio tetro obitorio ai bicolori ora disposti

a squadra

 

Se ci pensi a pensarci mai deludono

le attese rammentano i giochi dei ragazzi

– ce n’era uno incomprensibile ma splendido –

abbarbicati ai muri trovavamo chiarezza

in sintonia con l’invenzione di vittorie

stupide da essere cantate e che cambiavano

il mondo

 

da Linea di basso ostinato, Il Labirinto

 

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