ANTIFONA
Oh
cuore umano: tu solo fai del tuo inferno
la
tua consolazione. Sono aria
che
rianima quei macchinosi, risibili
venti
infernali, soffi, folate d’un respiro
che
dirada i sospiri arieggia il covo
soffocante
dove oppresso vivi dal peso
dei
progetti mancati delle opere
lasciate
a metà, da polvere e oblio mutati
ormai
in parodia di se stessi;
e
il fuoco futuro inganna il raggio
infuocato
del rimorso in questo
lento
languire che arde, l’occhio rivolto
al
cielo basso dei sogni dei pensieri
dissipati,
vani vapori, nuvole
pigre
ondanti sotto un sole diafano, bianco,
un
fantasma
di
sole, questa luce dell’accidia:
poiché
l’obliqua finzione illude e attesta
la
verità di una pena che è eterna, ora
e
qui, nel presente, e senza redenzione.
da L’opera
della vita, Edizioni della Cometa, 1986
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