mercoledì 17 settembre 2025

Gianfranco Palmery

IL NOME FERITO

 

Sarà questo forse l’inferno: mantenere

una mente mondana e fatti d’aria

e fuoco vagare per il mondo invisibili,

con il carico fiammeggiante dei desideri

traditi e irrealizzati e contemplando

la propria opera incompiuta, abbandonata

diabolicamente a metà rimpiangere

la mancata divinità del compimento;

e in un vento che affascina e sferza

consumarsi di inutile ardore

per ciò che al mondo si è amato senza

perfezione e annientamento: sospirare

le azioni, le irraggiungibili figlie

del cielo, o le parole che restarono

un sotterrato tesoro. E così bruciare

senza lacrime

per il nome ferito che si lascia,

e poiché nessun fiato di verità

e pena alla vita svilita sopravvive,

con cuore umano disperare in eterno.

 


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