mercoledì 12 novembre 2025

Giancarlo Pontiggia

  RESTATE, VERSI


Come quando fosche, nel tempo

ombroso dell'adolescenza, le forze

premono sul mondo

ed è giugno, è sera, e odoranti

selve di glicine dilagano

sul cotto dei muri;


o se, in un'altra


sera, di settembre aureo,

tra pioppi frondosi, nel succo

di un tempo che pare

fisso, ed è, mentre

rosseggiano le bacche delle traslucide

settembrine, senti

una vita ignota,

che urge;


se di nuovo, in un mese


più algido, remoto, contro

il marmo del tempo, quando

le picee

spighe degli anni declinano verso

un vuoto desolato,

uggioso un cielo spiove; - voi


restate, versi, rose

di un più ferreo pensiero,

fiamme


nel baluginante nero.


da Con parole remote, Vallecchi, 2024

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