lunedì 18 luglio 2011

Giorgio Vigolo

AD PAUCOS ANNOS

Scherzi degli anni: tremano le mani;
addio bella scrittura;
la musica non giunge come prima
all’orecchio,
nell’anima si affina
con armonici strani
che sembrano iridati
con fantastici aloni di aldilà.

Credi, ma è solo il suono che s’offusca,
si spegne a poco a poco con la vita.
Amico, la tua favola è finita,
chiudi il quaderno, è inutile inventare
altri domani: è l’ovvio che ti aspetta.

22 gen. ’78

da La fame degli occhi, Edizioni Florida, 1982 

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