«Addio», stavo per dirti. Ma trattengo la voce,
mi volto, ti rimango vicino: notte infernale,
per me, la lontananza, notte amarissima,
un vero oltretomba. La luce dell’alba,
è la tua luce. Ma essa è muta, mentre tu,
più dolce di un canto di sirene, mi porti in dono
la tua voce. E alla tua voce si aggrappa la mia
speranza di essere vivo.
Traduzione di Milo De Angelis
da L’amore, il vino, la morte – epigrammi dell’antologia palatina, ES, 2005
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