venerdì 13 maggio 2016

Berardino Rota

ERTI CALLI, ALTI COLLI ORRIDI ED ERMI

Erti calli, alti colli orridi ed ermi,
riposte valli, ombrose selve e sole,
ove mai l’occhio suo non volge il sole,
cerco (chi ’l crederà?) per riavermi.
Né veggon gli occhi tenebrosi infermi
fin qui quel sol che serenar li sòle,
né so trovar conforme al duol parole,
perché, quanto io vorrei, possa dolermi.
Che non sì tosto il cor apre la via
per la lingua al suo mal, ch’ella s’agghiaccia
e nel mezzo la voce trema e more.
In cotal guisa ognor la vita mia,
reciso il germe, avvien che cada e giaccia,
e passan gli anni e non passa il dolore.

da Rime, Guanda, 2000


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