mercoledì 26 dicembre 2018

Alessandro Ricci


UNA SERA D’INVERNO


Una sera d’inverno Gaio Valerio
Catullo aveva finito di scrivere
in perfetti falèci di Acme
e Settimio, il carme dolcissimo
sull’amore eterno.

La nebbia sul Garda aveva
sbiancato il pelo dell’acqua
fra la riva e le barche,
per tutto il giorno.

Quella mattina, per la seconda
volta, aveva sputato sangue.
Ricordò nitidamente il volto
di Lesbia, gli sorrise.

Da L'editto finale, Il Labirinto 2014


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