lunedì 8 aprile 2019

Alberto Toni


PARTENZA

a mia madre

I.

Unico quel soggetto ritto sul tavolo
di lavoro fitto di promesse e suoni
magici. Sulla storia di questi
inautentici giorni e sul limite
invalicabile traccio le linee del futuro.
Vuoti e arabeschi, celie sul biondo
timido; si fa coraggio all’alba
documento in anticipo e già s’inceppa.
Ma il canto di città per poco
avvolge l’inverno di grande forza
e coraggio; con primi scritti
alle spalle disegnati da lunghi
sguardi, folla nelle chiome degli alberi.
Anni raccolti dai miei occhi, grida
d’epoca, riflessi come giostre chiassose.

II.

È quando prende il volo ogni regola
e si alza un impetuoso vento.
Sembra il pianeta prosciugarsi,
ma è l’avvio che consuma o spaventa.
Quello dell’ora morta è un corpo
sconfitto che ho chiuso nel silenzio
con un atto di forza.
Sulla strada è proibito voltarsi
indietro per sorridere ai saluti
del paese lontano. Un freddo intenso
lo avvolge e lo distrugge.
Ci siamo persi nel bosco e a un richiamo
di notte siamo usciti, sembra quasi
di rompere la vita o di tagliare
all’estrema latitudine un uso
vecchio di abitudini. E un salto
in avanti rincuora tra tanti resti:
spinta dal basso nel ciclo dei ritorni.

da Poesia verso…, Mayone, Roma 1982



La notte fra il 5 e il 6 di questo mese ci ha lasciati il poeta e amico Alberto Toni. Voglio ricordarlo dedicandoli questa settimana di Poesie senza pari.
Il rito funebre di terrà mercoledì alle ore 14 presso la chiesa di S. Maria Maddalena de' Pazzi.


1 commento:

  1. Un triste momento per la poesia, quando ci lascia un poeta il presente s'impoverisce, il tempo perde un suo cantore per eternare il chiasso quotidiano.
    Una voce poetica gentile quella di Alberto, che ci consola nella perdita del suo strumento di vita.
    Parteciperò da lontano alle esequie soltanto con una preghiera.
    Un caro saluto
    Francesco

    RispondiElimina