mercoledì 18 novembre 2020

Nikos Kazantzakis

 PROLOGO


Sole, grande astro orientale, berretto d'oro della mente,

che amo portare di traverso, ho voglia di giocare,

perché gioiscano i cuori finché siamo entrambi vivi.

E' buona questa terra, ci piace, come l'uva riccia

che pende nell'aria azzurra e oscilla nel piovasco,

Dio, la beccano gli spiriti e gli uccelli del vento;

pilucchiamola anche noi, che ci rinfreschi la mente!

Tra le mie tempie che pulsano, dentro il grande tino,

pigio i grappoli turgidi, il mosto ribolle fiero,

e la mia testa ride e fuma al culmine del giorno.

E' la terra che spiega le vele, o il cervello freme

e la Necessità occhi neri intona ebbra il canto?

Sopra di me il cielo ardente, sotto, il mio ventre sfiora

come una gabbianella la schiuma fresca delle onde;

le nari colme di salsedine, i flutti sulla schiena

battono e vanno rapidi, e vado anch'io con loro.

Sole, grandissimo sole, che dall'alto contempli tutto,

vedo il berretto marino del Distruttore di fortezze;

diamogli un calcio per gioco, vediamo fin dove arriva!

Vedi, il Tempo ha i suoi cicli, e il Destino ha ruote,

e la mente dell'uomo, seduta in alto, le fa girare.

Su, diamo un calcio alla terra, facciamola ruzzolare!

Sole, occhio vivido malizioso, fulgido segugio,

stana e insegui la preda che amo, e riferiscimi

quello che vedi nel mondo, dimmi cos'hai sentito;

lo passerò nella fucina segreta segreta del mio cuore,

e piano, col riso e con il gioco, con la carezza fonda,

pietre, acqua, fuoco e terra diventeranno spirito;

l'anima dolce dalle ali di fango lascerà il corpo,

e come una fiamma serena si perderà nel sole!

(...)


Traduzione di Nicola Crocetti


da Odissea, Crocetti Editore, 2020


Questi sono i primi trenta versi del Prologo del poema di Nikos Kazantzakis. Un poema in 24 canti, di 33.333 versi, che "è la prosecuzione ideale dell'epos omerico. E' un'opera fluviale, proteiforme, poliedrica, straordinariamente complessa e visionaria, che l'autore cretese considerava il suo opus magnum, e nella quale profuse tutte le sue energie fisiche e intellettuali. E' animata da un fuoco e da una passione ideali che ricordano la Commedia dantesca...". Così lo presenta il traduttore, Nicola Crocetti, che ha dedicato sette anni della propria vita a renderlo in versi italiani, e che conclude la sua introduzione con queste parole dell'accademico di Francia Alain Decaux: "l'Odissea di Nikos Kazantzakis è un inno alla grandezza dell'uomo. Alla fragile grandezza dell'uomo".

1 commento:

  1. non posso non ringraziare N. Crocetti per aver dedicato 7 dei suoi anni a tradurre l'amato N.Kazantzakis. Grazie.

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