MAESTRO
Dillo: anche tu alteravi
nottetempo la bussola, leggevi
controverso il grecale. Anche tu
- in tenebrore e sale - t'acquattavi
sul cassero a corrompere la rotta.
Stremato, non turbato (c'è chi porta
la stella-guida nelle proprie palpebre):
mentre la nostra fede
marciva e i nostri stracci sul costato
celavano coltelli.
"Anche se alfine
riva da prua ci gettò incontro uccelli,
se la ragione fu tua - come potevi
saperlo dall'inizio?" mormoriamo
cupi fra noi, levandoti in trionfo,
chiamandoti Maestro: ma sentiamo
pesarci il tuo splendore come un vizio.
da La folle tentazione dell'eterno, InternoPoesia, 2022
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