ANCORA LA POESIA
Era
da tempo ormai che la mia mano
non
scriveva più versi e mi dicevo
spesso:
“Può darsi che non torni più
a
scriverne; magari la poesia
non
vuole appartenerti o accompagnarti,
né
donarti il fervore che rendeva
bella
la vita; a volte è immeritato
ardere
in questo fuoco, pronunciare
le
parole che i cieli concedono a chi è degno
di
celebrare le cose del mondo
e
averne sulle labbra il sentimento”.
Spesso
m’accompagnava
questo
pensiero nell’inquieto andare
solo
come un proscritto nella notte
che
non regge più il peso della colpa
né
il dolore d’esser stato scagliato
nell’ombra
da un mandato
severo
ed implacabile.
E
guardando quegli alberi che crescono
in
una vecchia piazza della città in cui vivo,
il
volo di un uccello ed i fulgori
misteriosi
di un corpo che s’abbandona sento
che
la parola non ha più il potere
di
riversare sulla carta bianca
la
grazia ed il tremore della vita.
Pure
infine stasera, d’improvviso,
mentre
il sole già stanco se ne andava
e
non immaginavo d’esser chiamato ancora,
ho
sentito una voce che diceva:
“Prendi
la penna, scrivi”.
Traduzione di Francesco Dalessandro
Ho cercato il testo originale di questi bellissimi versi, ma non l'ho trovato. È possibile averlo? Grazie mille
RispondiEliminaOTRA VEZ EL POEMA
EliminaHacía mucho tiempo que mi mano
no escribía unos versos, y a veces a mí mismo
me he dicho:
“Puede ser que no vuelvas jamás
a escribirlos; acaso la poesía
no quiere ya ser tuya, acompañarte,
ni otorgarte el fervor que hizo hermosa tu vida;
tal vez no merecieras
arder en ese fuego, pronunciar las palabras
que los cielos conceden al que es digno
de celebrar las cosas y llevar en sus labios
el sentido del mundo”.
Y muchas veces iba
con estos pensamientos caminando sin paz,
solo entre tanta noche, lo mismo que un proscrito
que no aguantara más el peso de su culpa
ni el dolor de haber sido arrojado a las sombras
por mandato implacable y justiciero.
Y al mirar esos árboles que crecen
en una vieja plaza de la ciudad en que vivo,
el vuelo de un jilguero, los fulgores
misteriosos de un cuerpo que se entrega,
sentía que mi palabra no tendría el poder
de dibujar sobre el papel la gracia
y el temblor de la vida.
Pero al fin esta tarde, de repente,
cuando el sol, muy cansado, se alejaba despacio
y yo no imaginaba ser llamado de nuevo,
he escuchado una voz que me decía:
“Toma la pluma; escribe”.
Grazie!!!
EliminaPer fare contenta una lettrice fedele come Nidia, ecco qua il testo originale della poesia di Eloy. Purtroppo qualche verso si è spostato, ma non è difficile leggerlo come si deve.
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