TU
Tu, che chiamiamo anima.
Colore negro, odore ebreo. Tu profuga,
tu reietta, intoccabile. Tu transfuga
dal soffio dell'origine.
Non ti spetta razione, né coperta,
né foglio di reimbarco.
Per registri e frontiere
non esisti.
Ma in sere come questa, di cangianti
vaticini tra i monti,
ad ogni varco
può apparire improvvisa la tua faccia
d'eremita o brigante.
"Fronda smossa,
pietra caduta..." trasale in sé il passante
che la tua ombra assilla
di crinale in crinale,
mentre corri ridendo nell'occhiata
del cielo, che ti nomina e sigilla.
da La folle tentazione dell'eterno, Interno Poesia, 2022
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