lunedì 30 dicembre 2024

Francesco Dalessandro


DA UNA PIÙ CHIARA VOLONTÀ

 

Più si fa buia e più è luminosa

la vita quando se ne va

perché l’ultima luce

nasce da una più chiara volontà 


(inedita)

venerdì 27 dicembre 2024

Domenico Adriano

QUALE LA DIFFERENZA


Quale la differenza

fra te e me

quale tra la vita e la morte

ti porto fiori, ne sei contento

ma li lasci sulla tomba

a chi passa, perché tu

vieni in me con me al paese

forse pure dove sei ora

non credi in Dio

mi somigli, vuoi gente uccelli

esci fuori dalla terra

porti legna, del figlio

indossi cranio e viso, padre mio.


da Anna sa, Il Labirinto, 2023


 

mercoledì 25 dicembre 2024

Rodolfo Di Biasio

 POEMETTO DELLA TREGUA


1


Le strade tutte alle spalle,

le irrisolte strade,

e il loro frastuono

quei lampi che segnarono

il cuore di furori

Rosse in un incendio

vi fiorirono tutte le cose

                                 le rose della vita


2


La tregua:

la richiede il cuore

le sue tessiture

risultano dosaggio

di lente alchimie

Si muove

in una penombra di sangue ispessito


Precipizi

i suoi silenzi sempre più lunghi


3


E' questo il tempo (il luogo?)

delle quiete interrogazioni

se fuori

sui muri trapassa

un fiato di vento

il luminoso filo della luna


Tutto è al di là e oscuro:

vi trascorrono

in un incrinato specchio

terra e cielo,

si confondono

in un incastro di corrispondenze


Presiede alla notte

l'abrasa memoria delle cose

                                     delle rose della vita


Da Tutte le poesie, Ghenomena, 2021


lunedì 23 dicembre 2024

Rita Iacomino

 (infanzia)

 

Ecco che mi vengono in sogno alberi alti come palazzi

stretti dentro cortili, dentro i ricordi di un’infanzia

selvatica e nuda.

Mi vengono in mente

forse mi seguivano con le loro stille

con i loro getti scomposti dentro un’infanzia di gocce,

lacrime d’ambra senza valore.

Si muovono gli alberi, coi loro piedi pesanti di terra, coi loro legni asciutti

ed è tutto un muoversi dentro

tutto un rincorrersi di giardini parlanti.

Ho paura di trovarmi intrappolata nei giardini

in quei giardini chiusi, con alberi giganti e vivi

vivi, in movimento, sussurranti

coi loro gesti scomposti con le loro lacrime d’ambra.


(inedita)

venerdì 20 dicembre 2024

Domenico Vuoto

 ALLA MIA GATTA PARLO


Alla mia gatta parlo ˗ sono, le mie, lallazioni,

sproloqui, discorsi sulla salute, la politica,

l’economia, il clima, intime confessioni. Per

carità lei dritta sul pavimento ascolta ˗ intenta ˗

però alla lunga sbadiglia, serra gli occhi, li

schiude per richiuderli ancora ˗ definitivamente ˗

è ormai assopita. Così i miei più impegnativi

discorsi non fanno che conciliarle il sonno.

  Ma a un tratto sgrana gli occhi, drizza le orecchie

  è un frullo d’ali fuori della finestra ˗ è desta.


 da Alla mia gatta parlo, Il Labirinto, 2024






mercoledì 18 dicembre 2024

Rita Iacomino

 IL LUNGO POEMA



Questo è il lungo poema che nessuno scrisse

che volle nascere da solo nel tiepido letto di belle stagioni finite.

Nacque nella mente,

in una o più menti aperte nei dormiveglia domenicali

un poema di nuvole, assonnato

un poema per sonnambuli

 

adottato da tutti ché tutti avrebbero voluto scrivere

                                                  e  che nessuno scrisse.

 

Fu il tragico di un giorno di riposo che ci portò improvvisa alla coscienza

l’esistenza di parole inutili che non volevano essere scritte.

Sfidando l’abulico vuoto in cui galleggiava il testo

tra il sonno e la veglia le cogliemmo: parole anche garbate, silenziose

meste

            -e noi volevamo farne rumore.

 

Questo è il lungo poema che nessuno scrisse

poiché risvegliati dal sonno ancora a lungo dormimmo.

E come pietra fu il nostro sogno una dura sostanza

atta a costruire un mondo in apparenza vero ma che no, vero non fu mai.

 

Questo lungo poema che nessuno scrisse somiglia già da ora

ad una donna bellissima che tutti hanno amato e nessuno ha mai veramente voluto.

 

Il lungo poema è una donna rimasta sola

che per non perdere la faccia sorride misteriosa.


(inedita)



 

lunedì 16 dicembre 2024

Massimo Morasso

 POSSIBILE CHE QUALCUNO ASCOLTI


Possibile che qualcuno ascolti

il nostro vocio

la parola

l'ininterrotto ronzio che facciamo

per misurare quello che c'è

                                                  e quello che non c'è

l'albero dell'io che continua a frusciare

a cicalare per il vasto mondo?


da Frammenti di nobili cose, Passigli, 2023

venerdì 13 dicembre 2024

Daniela Attanasio

 SE NOI SCORDASSIMO IL SOLE


se noi scordassimo il sole d'estate che ci

scortava se una strada di sabbia

verso la tela azzurrissima del mare

se avessimo già scordato il riflesso viola dell'acqua

gettata sugli scogli dai tagli del vento

se volontariamente ci scordassimo

di sperimentare la bellezza della terra o avessimo già scordato

tutti i pensieri d'amore che risucchiando il respiro

ci hanno fatto tremare

una volta almeno dovremmo girarci per guardare indietro


da Vivi al mondo, Vallecchi, 2023




mercoledì 11 dicembre 2024

Gianfranco Palmery

 XLIII


Neghittoso affondando nella più nera

accidia, cedo poteri e possessi: in un fascio

solo ricordi, pensieri - e mi lascio

la lussuria per sola chimera.


Torno al finito, al profano, alla carne.

Il tempo dei sortilegi gira in tondo

e fa di me, mentre rincanta il mondo,

un favoloso animale parlante.


da In quattro, Il Labirinto, 2006

lunedì 9 dicembre 2024

Massimo Morasso

 LO SPIRITO, DICE IL SAGGIO


Lo spirito, dice il saggio, è la punta dell'anima.

La cuspide del cuore. Qualcosa

che riecheggia, dentro,

e che non smette di far luce.

Non c'è diavolo che tenga,

per quanto, cocciuti come lama,

i diavoli insistano a ripetere

che tutto si fa polvere e non vale,

gli invidiosi funamboli del niente,

i praticanti nel commercio della materia,

viziosi per rappresaglia contro la vita vera.


da Frammenti di nobili cose, Passigli 2023

venerdì 6 dicembre 2024

Daniela Attanasio

PER MESI NON HO PIÙ SCRITTO


per mesi non ho più scritto

ho guardato il paesaggio dalle colline intorno a San Casciano

seguito il volo in bianco e nero delle gazze

il traffico di macchine sulla statale che porta all'autostrada

gli alberi da frutto gli ulivi vicino al casale

ho tenuto gli occhi aperti senza sbattere le palpebre

- sono stata eroica nella mia fissità -

anche se l'autostrada scorreva con un rumore d'acciaio

e le colline si coprivano di nebbia commemorando il passato

imitando il silenzio della fine


da Vivi al mondo, Vallecchi, 2023

mercoledì 4 dicembre 2024

Rita Iacomino

 IN GIARDINO


Provo imbarazzo mentre mi guardi

ché per guardarmi meglio ti metti di profilo.

Resto immobile nemmeno respiro

che questo incontro duri

che duri questa estate.

Mentre guardi e scopri la morte

come un parassita nelle mie piume nere

vedo la nostra età che si congiunge.


Provo imbarazzo per queste aperture

queste scissioni nel tempo

per tutti questi pezzi che mi cadono intorno.

Lo so che hai visto

e non vorrei deluderti

non ti somiglio ma potrei

potrei attraversare la striscia soleggiata

di questo mondo uguale

di questo istante ugualmente eterno


(inedita)

lunedì 2 dicembre 2024

Francesco De Girolamo

 DICEMBRE


Tu mi hai sospinto

al centro del dolore melodioso

che dà la febbre del riposo

con gli occhi schiusi del perdono.


Ed ora lasciami accogliere

la tua verità interdetta

nella mia fertile ferita.


Morirò sotto un olmo

tra il fruscio di sterpi non ancora riarsi,

risparmiati dal tenue raggelare

di un pietoso mattino di dicembre.


da La radice e l'ala, Edizioni del Leone, 2000