NON
DIMENTICARE IL PIACERE
Mio
corpo non dimenticare il piacere
che
hai preso giorno dopo giorno
la
delicata lussuria, il tremore
dei
fianchi e delle ginocchia
gli
occhi perduti sotto le palpebre
l’aprirsi
tiepido di una bocca
la
saliva il seme il sudore
insieme,
col loro odore
inconfondibile,
ed acre e squisito.
Le
parole turpi e dolcissime
ripetute
in amore all’infinito.
Noi
detestiamo gli ipocriti
è vero,
mio corpo? lo sappiamo
che
il piacere è inutile, vano.
Eppure
ancora ne vogliamo.
da
Ferite e rifioriture, Mondadori 2006
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