mercoledì 21 maggio 2025

Rodolfo Di Biasio

 

POEMETTO DELLA NEVE

 

 

1

 

Attendo notizie, me le porti

lo sciogliersi della neve

su questo bilanciato silenzio

 

Dei fatti: incanutiscono nella breve ora di luce

li brucia un sole imbaldanzito

e una deriva li allontana li spazia

e inzavorrati calano in buchi neri

questa interna trama della tetra

che è poi il suo riprendersi

il soffio il fiato nostro

 

E di me: non mi tornano i gesti

le parole stesse si sfiorano

si chiude il tempo e traccia un suo cerchio

dolorosamente

persegue un suo disegno, ambiguo,

dove l’occhio si sperde

la rosa di luce che varca mare e cielo

ed essa mi cancella anche altre voci

le mie le vostre

perciò attendo notizie, un segno,

la spirale di fumo

i quieti rumori della casa

 

2

 

L’attesa s’affissa

allo sciogliersi della neve

che ripete il rito di primavera,

è l’orlo della vita

quando tornano alla terra i suoi colori

giallo e bianco

disseminati colori che l’occhio discopre

con meraviglia per noi ora

che forse nulla sappiamo

e non conosciamo

 

Dove il vento porta le nubi

o quando il sole taglia radente il verde delle querce

come sottilmente trama la terra il suo viaggio

 

Nella deriva gli anni accumulati

non colgono il responso:

per routine Sibilla

disperde bizzarre capovolte foglie,

magri segni persistono

sillabazioni che non ci dismalano

che solo ci inducono a percorrere esili tracce,

l’infisso tragitto

e non sappiamo se ospiti o figli

siamo destinati a durare

 

 

3

 

A questo punto solo resta

interrogare il già fatto:

ciglia filiformi capi?

Incunaboli

appena il sole chiude il suo corso

e la notte coniuga vicissitudini

l’intreccio persistente di tremori remoti

 

Poi che ancora? Scivola un’alba da poco

e i chiari suoni li disperde la luce

 

La memoria si gonfia d’acque

per un verde che incrina i dorsali,

spezza d’acchito il bianco, è ancora la neve,

e si allarga in dimensioni astrali:

l’ombelico della vita

il dubbio

se siamo noi con le cose

o se camminiamo in cerca di che non sappiamo

il graffito dei giorni

che ingloba sole e azzurro

il fremito il guizzo del sangue

che si disfa in mondiglia

 

Da Altre contingenze, Caramanica Editore, 1999

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