L’AMANTE
Devoto
deve essere l’amante
all’autunno.
Non ai venti
torbidi,
che fiaccano e fanno bianchi
di
meli e di susini i cieli
né
alla bonaccia nuda, distesa,
dalle
grandi braccia di quiete.
È
devoto all’autunno perché rimane
nei
raggi obliqui e lunghi di ottobre
negli
orti che si spogliano
lenti
tra i muri delle case
in
ombra, nell’odore
nuovo
di pioggia tra i pini e gli allori
qualcosa
della fervida spinta cieca,
qualcosa
della placata vampa
ma
come assottigliato, come fatto
finalmente
nitido, in una stanca
matura
ricchezza, acini dorati
dimenticati
sulla vite, abbaglianti
soltanto
l’attimo che incontrano
il
sole.
[…]
Da
Le stagioni, BUR, 1988
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