POEMETTO
DEL VETRO
1.
È
questo questo mio
un
gesto che rimane vuoto
nella
notte
Sul
vetro s'infrange:
su
esso trema pure la voce
da
sempre di me
deformata
immagine
Fuori
non altro
che
i graffiti del vivere
sotto
un curvo cielo:
è
questo il cielo dei deserti
che
ci inchioda alla terra
ci
svuota della residua luce
È
al nostro tremore
che
consegna il tragitto arcano
delle
sue costellazioni
L'anima
si fa spenta marea
2
Sul
vetro raschia un sordo vento:
l'usuale
vento dei vicoli
delle
buie dimore
dei
notturni cani nei crocicchi
Una
nenia la sua
che
scivola sul vetro
scivola
sull'anima
e
si sperde un attimo dopo
nello
spessore desolato del silenzio
3
Un
fiore esso pure
il
dolore,
che
il vento mi rifrange
e
scompone poi
in
moltitudine di petali
da Patmos, Stamperia
dell'arancio, 1995
Nessun commento:
Posta un commento