lunedì 20 marzo 2017

Francisco de Quevedo

COMUNICAZIONE DI AMORE INVISIBILE
ATTRAVERSO GLI OCCHI

                                                                        (a R.)

Se le palpebre mie fossero labbra,
darei baci coi raggi visuali
dei miei occhi, che aquile reali
mirano il sole, e sempre bacerebbero.

Le tue bellezze, idropici, berrebbero
e cristalli, assetati di cristalli;
con luci e con incendi celestiali
la morte alimentando, essi vivrebbero.

Rapiti in non visibile commercio,
godrei nudi del corpo i tuoi favori
con ogni facoltà, con ogni senso.

Muti si cercherebbero gli ardori:
e uniti, stando soli, si vedrebbero
o in pubblico segreti i nostri amori.

Traduzione di Vittorio Bodini

da Sonetti amorosi e morali, Einaudi, 1965




Nessun commento:

Posta un commento