lunedì 25 febbraio 2019

Pablo Neruda


CORPO DI DONNA

Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
tu appari al mondo nell’atto dell’offerta.
Il mio corpo di contadino selvaggio ti scava
e fa saltare il figlio dal fondo della terra.

Fui deserto come un tunnel. Da me fuggirono gli uccelli
e in me la notte forzava la sua invasione poderosa.
Per sopravvivere ti forgiai come un’arma,
come freccia nel mio arco, pietra nella mia fionda.

Ma viene l’ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah, le coppe del seno! Ah, gli occhi d’assenza!
Ah, le rose del pube! Ah, la tua voce lenta e triste!

Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.
Mia sete, mia ansia senza limite, mia strada indecisa!
Oscuri alvei da cui nasce l’eterna sete,
e la fatica nasce, e l’infinito dolore.

Traduzione di Salvatore Quasimodo

1 commento:

  1. Grazie per questo prezioso lavoro di scoperta, molto ispirato, con contenuti di valore.

    RispondiElimina