ANNIVERSARIO
I
era
la sera di un anniversario
felice
per noi due in un tardo aprile
ancora
freddo e non primaverile
guidavo
in mezzo al traffico nel vario-
pinto
alternarsi delle luci file
d’auto
e di moto lungo la Salaria
si
muovevano lente e c’era un’aria
purgatoriale
ma dentro gentile
il
tuo sorriso mi faceva bene
dopo
due mesi senza che t’avessi
più
vista ti dicevo: «se sapessi
quanto
mi sei mancata! chi mi tiene
dal
mangiarti di baci qui e adesso?
e
tu? di’, ma per te…» «per me è lo stesso»
guardandomi
«lo sai, ti voglio bene»
II
«ti
ricordi? era oggi…» rispondesti:
«oh
bene…» «hai mai rimpianto il tuo rifiuto?»
«è
che avevo paura» sorridesti
imbarazzata
«solo quello è stato
il
mio rimorso ma allora ho pensato
ch’era
un bene per tutti» «ora vorresti
farmi
credere» dissi «che hai voluto
salvare
capra e cavoli? facesti
la
tua scelta non credo la più giusta
e
l’ho pagata cara…» «anch’io, che credi?
in
questi anni mi sono spesso chiesta
che
sarebbe accaduto e se sarei
stata
felice… ho rinunciato vedi
a
chiedermelo ancora ma vorrei
tornare
indietro – chissà? rifarei…»
III
«la
stessa scelta? ma ora cosa importa?
tornare
indietro non si può ma sei
ancora
in tempo per…» fissavi assorta
la
strada e le sue luci «dove sei?»
chiesi
stringendo la tua mano «persa
nei
miei ricordi…» «nostri» aggiunsi «bei
momenti
o no?» ti chiesi «ero diversa
oggi
ti piaccio ancora? non vorrei
che
dicessi di amarmi e di volermi
ancora
solo per tenere il punto
sono
così cambiata!» «sei più bella
di
prima» sussurrai, eravamo fermi
già
sotto casa tua «lo vedi? appunto
per
questo ho tanti dubbi perché quella
che
vedi in me non sono io, confermi…»
IV
«che
ho voglia di baciarti di toccare
il
tuo corpo di stringermelo addosso
nudo
e fremente come allora, posso
farlo
o vogliamo, anzi vuoi continuare
il
gioco dei vorrei però non posso?
quel
che è stato non conta, non ti pare
venuta
l’ora di…» (m’ero commosso
la
voce mi tremò tacqui) «di fare
una
scelta» finisti tu la frase
«sì
una scelta» anch’io dissi «forse siamo
maturi,
no?» «va bene, e che facciamo?»
domandasti
polemica «due case
e
due famiglie due modi diversi
di
amare siamo soli come pensi
perciò
che cambierebbero le cose?»
V
«forse
non cambierebbero ma è tardi
per
avere altri scrupoli, non credi?»
e
tu «hai ragione, basta coi riguardi
verso
tutti…» accostandomi ti diedi
un
bacio fra i capelli «è ora che guardi
un
po’ a me stessa a noi…» tu continuasti
e
poi «perché non sali? se ritardi
ti
fa storie? che pensi?» domandasti
trepida
«Manu è fuori con amici
e
non torna che a cena, sali?» «credi
che
potrei dirti no?» risposi aprendo
lo
sportello dell’auto e sorridendo
salimmo
in casa, nell’ingresso in piedi
già
le mani cercavano felici
i
tesori nascosti nei vestiti
VI
eccolo
il corpo amato tanto atteso
eccolo
vivo nudo innamorato
eccolo
bianco timido disteso
eccolo
silenzioso abbandonato
eccolo
il corpo bello offrirsi arreso
alle
mie mani al tocco delicato
delle
dita tremante eccolo acceso
di
desiderio eccolo preparato
eccolo
il tuo bel corpo che pudica-
mente
m’invita [...]
(inedita)
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