mercoledì 4 settembre 2019

Wallace Stevens




V

Romanzo inevitabile, scelta inevitabile
Di sogni, disillusioni come ultima illusione,
Realtà come una cosa vista dalla mente,

Non ciò che è ma ciò che percepiamo,
Uno specchio, un lago di riflessi in una stanza,
Un oceano vitreo sulla soglia,

Un paese grande sospeso nell’ombra,
Una nazione enorme felice nel suo stile,
Ogni cosa tanto irreale quanto può esserlo il reale,

Per l’occhio inesquisito. Perché chiedersi allora
Chi ha diviso il mondo, quale imprenditore?
Non l’uomo. L’io, la crisalide degli uomini,

Si divise nella libertà del giorno azzurro,
E in ramificazioni oltre il giorno. Una parte tenace
Si tenne stretta alla terra comune,

L’altra dal centro della terra al centro del cielo
In espansioni lunari della mente cercò
La maestà che poté trovare.




da Aurore d’autunno, Adelphi 2014



Nessun commento:

Posta un commento