Tema antico, trattato da poeti e filosofi lungo il corso del tempo: cambiare luogo può guarire la nostra inquietudine, può placare affanno e irrequietezza? Oppure solo in noi stessi possiamo trovare pace?
Dopo i testi di Lucrezio, Orazio e Leopardi, di lunedì scorso, e il testo di Kavafis di mercoledì, questi sono gli ultimi che vi proponiamo: il primo è di Giuseppe Rosato, che scrive in dialetto abruzzese; il secondo, di Camillo Fonte, altro abruzzese, poeta inedito e sconosciuto; infine, Giancarlo Pontiggia, milanese, che chiude perfettamente il cerchio con la sua sentenziosità.
Giuseppe Rosato
*
E mò ddò vî scappènne, a qualu quarte
de lu monne te vute, pe’ truvàrece
che cose, come t’avisse all’ùteme
scurdàte, proprie all’ùteme, de quelle
che sî sempre sapùte. A-ècche dentre
tutte lu monne, e mare e terre addò
te ne pû ì’ streghenne t’arepòrte
a-ècche dentre, dope che nijènte
’n t’ha putùte assudì’. A-ècche dentre
tutte la vita tê, o chelu ccòne
de vite addò la morte t’ha landàte.
Ed ora dove vai scappando, a quale parte / del mondo ti volti, per trovarci / che cosa, come se ti fossi all’ultimo / scordato, ma proprio all’ultimo, di quello / che hai sempre saputo. Qua dentro / tutto il mondo, e mare e terre dove / te ne possa andare a perderti ti riportano / qua dentro, dopo che niente / hanno potuto risolverti. Qua dentro / tutta la tua vita, o quel poco / di vita dove la morte ti ha lasciato.
da Lu scure che s’attonne, Raffaelli Editore, 2009
Camillo Fonte
NUOVE PARTENZE
1.
Ah, guarda
la rondine parte.
L’ala s’incurva rapida,
vira fra nubi gonfie,
scompare.
Io sto solo
in questo
pomeriggio d’autunno, io, a stupire
di un’altra partenza,
non mia.
Più in basso
il mare si muove,
fa paura.
2.
ogni nave alla fonda è un’occasione
sofferta che mi tenta
ma che resta intenzione
3.
… se un giorno infine trovi
insperato il coraggio di salire a bordo
e di levare l’àncora
(se l’intenzione ha un senso
cui non credevi più, che non
speravi) è forse solo
un abbaglio dei sensi, come quando
basta un giorno di sole in pieno inverno
a far credere prossima l’estate
– e non è che una falsa primavera.
4.
Per troppo mi ha provato
la vita e l’ho provata.
Spenta la smania di nuove partenze,
oggi mi sento vecchio. Di che calma
ora mi so capace. Pianto il remo.
Anche il mare è placato.
da L’isola (inedita)
Giancarlo Pontiggia
*
Chi s’incammina
già pensa al suo ritorno.
Ma chi resta,
salpa ogni giorno.
da Lux nox, alla chiara fonte, 2008
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