lunedì 14 agosto 2017

Francesco Paolo Memmo

NUGAE

Discorro di minime cose
di privati destini
ad esempio del miglio
da dare agli uccellini

Mento a me stesso nel sonno della mente

Mentre volano via le giornate
in forzato riposo
a me alieno
o in innocue battaglie
quanto meno

Oggi che la scrittura
non mi dà più piacere
anzi mi fa paura

*

Mi chiedo quale sia
e quale mai sarà
l’estrema unzione
l’estrema funzione
l’ultima poesia

il capitolo della
capitolazione

*

Vai piano, stai calmo, mi ripeto,
attento a non sbagliare, rifletti,
evita il trucco, scansa il tranello.

Ma poi dove la metti
l’ira, la rabbia, la sacrosanta
trasgressione del divieto,
l’inaudita voglia che m’agguanta
di vendicarmi a colpi di martello?

*

Geme un verso  sul fondo
della pagina

E se nelle sue sillabe
il segreto del mondo
si celasse?

Tu raccoglilo prima
che sia tardi
accompagnalo in rima
ad onta del ludibrio
come sopra un asse
sottile d’equilibrio


da “Cantrappunto”, bimestrale di poesia e arte, Piovan Editore, Novembre-Dicembre 1984

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