mercoledì 16 agosto 2017

Juan Ruiz

COME AVERTI, TU LONTANA

Come averti, tu lontana, se l’estiva
vertigine del tempo ti nasconde
al desiderio, alle salive dell’amore?
E possederti se mi manchi?
Ti possiedo col ricordo e col sangue
che s’accendono quando ti penso.
Ti possiedo con la bocca affamata,
con le labbra, con la lingua lesta.
Ti possiedo in silenzio. Ti possiedo
con lo sguardo. Di più: con il pensiero.
Di più: con l’intenzione. Ti possiedo
con attesa e attenzione, con l’ansia.
Ti possiedo da lontano aspettando
il tuo ritorno, per riaverti e possederti
chino sulle tue labbra, nell’ardore
della penombra, nel fuoco del letto…

(inedita)

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