mercoledì 23 gennaio 2019

Nail Chiodo


FROM THE ITALIAN OF GIACOMO LEOPARDI

for Katharine Washburn

Always dear to me was this solitary hill
and this hedge which on many sides
excludes all sight of the last horizon.
But sitting and gazing at endless spaces
beyond it, and superhuman
silences, and impenetrable stillness,
in thought I plunge unto where
the heart almost cringes. And as I hear
the wind rustling in this brush, I that
infinite silence, to its voice,
compare: and sense the eternal;
and the dead seasons; and the present,
with sound alive. Thus amid such
immensity does my thought drown
and sweet to me is drifting in this sea.



L’INFINITO
  
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.




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