lunedì 30 dicembre 2019

Pasquale Di Palmo

LA FIRMA DI PROUST


Della sua seconda visita a Venezia
non si sa quasi niente.
Rimane solo una firma
nel registro degli avventori
dell’Isola degli Armeni.
Venne solo, senza la madre
che l’aveva accompagnato qualche mese prima.
Desiderava quel viaggio
sin da bambino,
quando la nonna gli regalò alcune
cartoline che riproducevano
Tiziano, la Processione di Gentile Bellini.
Non tornò più in quel «cimitero di gioia».
Resta un’immagine
sfocata, in cui lo si vede
di profilo, bombetta in testa, simile a Charlot.
Sullo sfondo le brìcole,
un cielo ottuso, un’emicrania da merlot.


da Forse un altrove. Ipotesi di viaggio attraverso la poesia
antologia di prossima pubblicazione presso “Il Labirinto”

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